Il Sistema pubblico di Identità Digitale (Spid) è sempre più indispensabile per accedere ai servizi della pubblica amministrazione. Ecco come funziona, a cosa serve e come si richiedono le credenziali. Ma la nostra inchiesta mette in luce anche tanti problemi (già segnalati al ministero per l’Innovazione Tecnologica): dai costi per il riconoscimento a distanza imposti dai provider, al rischio di escludere i più anziani e i cittadini meno digitalizzati.
Guida
Nell’ultimo anno i cittadini che hanno attivato Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, sono aumentati molto (a dispetto dell’amministrazione pubblica che, invece, non è usa ancora totalmente questo strumento, come ci si proponeva con il decreto Semplificazioni): secondo i dati Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, siamo passati da 5,7 milioni di Spid richiesti a gennaio 2020 ai 15 milioni di dicembre 2020. Tra la pandemia e tutte le misure per cui avere Spid è necessario (cashback, bonus mobilità, bonus vacanze…), in molti si sono attivati per creare la propria identità digitale unica. Ma il sistema non è privo di criticità, come emerge dall’inchiesta di Altroconsumo.
Abbiamo analizzato i dati disponibili sull’utenza e i provider che forniscono le credenziali Spid: il riconoscimento a distanza è quasi sempre a pagamento e così, per accedere a un servizio che fa del digitale il suo mantra, gran parte dei cittadini va di persona negli uffici di Poste, l’unico operatore abilitato più noto e con una una rete capillare di sedi fisiche. Tra gli utenti più anziani, poi, sono pochi quelli che hanno attivato Spid e l’aiuto di figli e parenti è limitato anche dalla norma che prevede l’impossibilità di attivare più di un’identità Spid su uno stesso smartphone (come farebbe un figlio per un genitore anziano che non ha lo smartphone). Il rischio, quindi, di esclusione i cittadini più anziani e meno digitalizzati è davvero alto.
In questo modo, quella che dovrebbe essere una semplificazione e un’innovazione tutta digitale, potrebbe rischiare di incagliarsi in problemi più vecchi che mai: mancanza di concorrenza tra operatori, costi, limiti ed esclusioni nel diritto di accesso ai servizi pubblici. Altroconsumo ha inviato i risultati dell’indagine, pubblicata su Altroconsumo Inchieste, ad Agid e al ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, chiedendo che si agisca per il corretto sviluppo di questo settore, fondamentale per il Paese.
Cos’è Spid e come funziona
Lanciato nel 2016, Spid è un sistema di identificazione e login unico per l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione. Una volta richiesta e abilitata, l’identità digitaleconsente a cittadini e imprese di accedere ai servizi da qualsiasi dispositivo: computer, smartphone e tablet.
Il sistema pubblico di identità digitale consente, usando sempre lo stesso nome utente e la stessa password, di accedere ai vari siti della pubblica amministrazione abilitati (da quello dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio, a quello dell’Inps). Il potenziale vantaggio sta in una radicale semplificazione della Pa, con certificati, cartella fiscale, dati sanitari ecc. accessibili comodamente da casa, evitando code agli uffici pubblici ed eliminando le tante credenziali differenti utilizzate al momento dagli enti online.
A cosa serve Spid
Sono circa seimila al momento le amministrazioni che utilizzano Spid per identificare i cittadini ed erogare i propri servizi abilitati . Queste credenziali possono essere utilizzate ad esempio:
- per l’iscrizione dei figli alle scuole primarie e secondarie, di primo e di secondo grado, in alternativa alla registrazione al sito del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR);
- per portare a termine la richiesta del bonus cultura 18app o della carta del docente
- per accedere a pagoPA, il sistema di pagamenti elettronici verso la pubblica amministrazione.
- tra gli altri servizi accessibili: l’anagrafe sui siti dei Comuni che hanno implementato il sistema, la fatturazione elettronica, il fascicolo sanitario elettronico quando presente sul sito della propria Regione, i servizi di Inps e di Agenzia delle Entrate (si può usare Spid per accedere al sito e presentare il 730 precompilato ad esempio)
Come farne richiesta
Per richiedere le proprie credenziali Spid è necessario essere maggiorenni e seguire alcuni passaggi.
- Scegli il fornitore: si tratta di Identity Provider accreditati che offrono diverse modalità di registrazione, gratuitamente o a pagamento. Fai la tua scelta in base a eventuali costi, in base ai livelli di sicurezza di cui hai bisogno (sono tre in totale) e alle modalità di riconoscimento. Sul sito dedicato a Spid è disponibile uno schema semplificato con il confronto tra i servizi offerti dagli Identity Provider.
- Inserisci i dati anagrafici e contatti: segui il percorso sul sito dell’operatore scelto e inserisci i tuoi dati; ti serviranno carta d’identità o passaporto o patente (può essere necessario fotografarli e allegarli); tessera sanitaria con codice fiscale. Serve inoltre un numero di cellulare e un indirizzo mail.
- Conferma mail e telefono: per confermare la mail verrà inviato all’indirizzo indicato un link da cliccare o un codice da inserire nel processo di registrazione in corso sul sito del provider scelto. Anche al telefonino viene inviato un sms con un codice da inserire.
- Crea user e password: giungerai a questo punto alla creazione delle tue credenziali Spid, da inserire sui vari siti della Pa come primo step per entrare nell’area che poi ti permetterà di compiere le varie operazioni consentite; si tratta di nome utente (può essere a tua scelta o il codice fiscale o la mail) e password (a tua scelta).
- Effettua il riconoscimento: l’identità Spid viene confermata soltanto dopo l’identificazione, tramite cui il provider si accerta che sia davvero tu il titolare dei dati inseriti. Può avvenire tramite webcam (purtroppo, al momento, quasi sempre a pagamento, come rilevato nell’inchiesta che puoi scaricare in alto), di persona prendendo appuntamento presso uno degli uffici del provider, tramite Firma elettronica o utilizzando la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi.
- Scarica l’app del provider o scegli l’sms: user e password Spid servono per fare il primo accesso ai siti della Pa abilitati, ma poi – per compiere le varie operazioni – servirà un secondo check di sicurezza, cioè inserire un codice temporaneo (Otp, One Time Password) che ti verrà inviato via sms oppure attraverso una notifica sull’app del provider che dovrai quindi scaricare (impostando anche un ulteriore codice per accedervi). Se preferisci gli sms, informati bene l’operatore prima, perché potrebbero esserci dei costi dopo un certo numero di operazioni (come abbiamo visto, operatore per operatore, nell’inchiesta scaricabile in alto)
I livelli di sicurezza
L’identificazione digitale mediante username e password Spid viene definito Livello 1 di sicurezza. Il Livello 2 è quello che si basa sull’invio di una password temporanea (Otp). Ci sarebbe poi un Livello 3 di sicurezza, che si basa su dispositivi che leggono tessere digitali. Tuttavia, per l’accesso a servizi per il cittadino questo livello di sicurezza non è richiesto (si tratta di un livello di sicurezza necessario per le aziende o per gli utilizzatori professionali, quali notai, commercialisti o avvocati).