Versione testata : PC
Survival sandbox di questi tempi se ne sono visti a bizzeffe. Basti guardare Minecraft, diventato estremamente popolare tra i ragazzini grazie alla sua semplicità grafica e le sue meccaniche di gioco facili ed intuitive. Poi c’è Don’t Starve. Anche se può essere definito un survival sandbox, Don’t Starve si allontana anni luce dal semplice gameplay di Minecraft e prende una strada alternativa. Una grafica molto ispirata, un comparto audio estremamente ben pensato ed una difficoltà impegnativa sono gli ingredienti di successo di questo gioco sviluppato da Klei Entertainment.
In Don’t Starve verremo scagliati in un mondo 2d dai tratti fortemente gotici. Confusi e spaventati ci cerchiamo di ambientare in questo nuovo paesaggio ricco di flora rigogliosa. Sparsi per la mappa troveremo numerose risorse che ci serviranno per creare i nostri primi oggetti utili alla sopravvivenza. Dovremo sbrigarci dato che durante la notte avremo bisogno di un fuoco per rimanere in vita altrimenti saremo costretti ad affrontare le creature che si celano nelle tenebre. Le trappole che il gioco ci tende sono moltissime, il cibo sarà difficile da trovare dato che o ci ciberemo di bacche, le quali però non crescono durante alcune stagioni, oppure ci dovremo dare alla caccia, molto più rischiosa e insidiosa. La salute mentale è un altro capo saldo dell’esperienza di gioco dato che, stare troppo vicino a mostri o al buio la diminuirà drasticamente, facendoci venire allucinazioni che cercheranno di ucciderci. Anche una cosa così semplice come l’esplorare la mappa può risultare fatale a causa di animali ostili e trappole sparse per la mappa.
Altre caratteristiche interessanti di Don’t Starve sono il ciclo giorno/notte e delle due/quattro stagioni, che spingeranno anche i giocatori più veterani ai limiti della sopravvivenza.
Se ancora non vi fosse bastato, il gioco presenta anche una modalità avventura che personalmente non sono riuscito a finire e capirete subito il perché. Questa viene sbloccata attraversando una particolare porta trovata in un punto a caso della mappa. Entrati nella modalità avventura non potremo più tornare indietro e verremo catapultati in uno di 5 mondi. Questi particolari mondi avranno ognuno una piega particolare: ci sarà quello perennemente invernale, quello in cui non nascono alberi, quello completamente al buio. Per passare da un livello all’altro dovremo trovare 4 “Cose” che ci permetteranno di aprire un portale nel quale potremo portare degli oggetti con noi.
Per quanto uno possa volere una sfida in più ho trovato la modalità avventura davvero difficile, quasi ai limiti del fattibile e per questo, dopo averla provata una volta ed essere sopravvissuto soltanto ai primi due livelli, l’ho del tutto tolta dai miei programmi.
Come si può dedurre quindi, la difficoltà del gioco è piuttosto elevata, ma è proprio la voglia di conoscenza e di sfida che aumenterà ogni volta che moriamo, a darci la spinta per continuare e migliorare. Don’t Starve possiede infatti un’innata rigiocabilità` e per questo mi ha tenuto incollato numerose ore di fila allo schermo.
GRAFICA
Come già detto in precedenza, la grafica minimale di Don’t Starve si sposa benissimo con il look gotico, creando un’atmosfera angosciante. La caratterizzazione del personaggio e di tutte le creature è praticamente perfetta dato che nel gioco non verrà mai detta una parola ma sarà bensì il testo a fare da padrone durante l’avventura. In un batter d’occhio capiremo se ciò che abbiamo davanti è nemico o alleato, oppure se una carota è andata a male o se è ancora mangiabile. Tutte queste piccole accortezze sono estremamente positive e rendono l’esperienza di gioco molto più immersiva.
[table id=4 /]
SUONO
La colonna sonora è una tra le migliori che io abbia sentito negli ultimi anni, soprattutto dato che il gioco è nato come un indie. Il flusso delle musiche è orchestrato in una maniera tale da dare al giocatore l’impressione di essere davvero sotto pericolo o , al contrario, di stare seguendo la strada giusta.
Il suono non si limita però soltanto alle musiche ma è anche una parte importante del gameplay dato che nemici e mostri si sentiranno molto prima del loro arrivo.
LEVEL DESIGN
I biomi in Don’t Starve sono molteplici e variano da espansione ad espansione (faremo una recensione per ogni espansione del gioco il prima possibile). Ciò che li rende davvero unici è la presenza di una vegetazione variegata (o proprio nessuna) e di una fauna molto diversificata. Principalmente i biomi sono della stessa dimensione e vanno a formare una grande isola collegandosi tra di loro con lembi di terra. Dipendentemente dalla modalità di gioco, potremo trovarci anche in un arcipelago di isole, collegate tra di loro da tunnel sotterranei.
CONCLUSIONI
La ventata di freschezza che ha dato Don’t Starve al mondo videoludico durante gli ultimi anni è stata grandiosa e speriamo davvero che continui ad esortare anche altre case produttrici a fare lo stesso.
Se avete letto anche la nostra recensione su Oxygen Not Included (che vi esortiamo a guardare), avrete sicuramente capito che amiamo Klei Entertainment e che speriamo continui a rilasciare giochi di questo calibro. In conclusione, con quasi un centinaio di ore di gioco, mi ritengo soddisfatto del mio acquisto e consiglio vivamente il gioco a chiunque possa interessare un survival molto impegnativo ma gratificante allo stesso tempo.