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Sex Education, la recensione: un dramma adolescenziale con incongruenze non indifferenti

Gli amanti del genere saranno senza dubbio stati attratti dalla nuova proposta di Netflix che ha spopolato nelle ultime settimane: Sex Education, un dramma adolescenziale non scontato, che manca forse di coerenza.

Serie originale Netflix incentrata sulla vita di Otis Milburn (Asa Butterfield), adolescente comune, decisamente timido e riservato, che ha appreso negli anni molte nozioni utili sul sesso grazie alla madre, terapista sessuale. Nozioni mai realmente ritenute importanti dal giovane, che considera la questione decisamente in secondo piano. 

La storia

Tale situazione prende però una piega diversa quando il migliore amico Eric e una compagna di scuola assai attraente ma ribelle, Maeve, gli suggeriscono di diventare, dapprima segretamente, il consulente sessuale di cui molti adolescenti della scuola necessitano. 

In otto puntate percorriamo la crescita del protagonista e l’evoluzione dei suoi rapporti con gli altri in modo del tutto coinvolgente: è facile immedesimarsi nei problemi di vita quotidiana che i protagonisti devono affrontare. 

Tuttavia, dovendo analizzare le produzione in maniera oggettiva, non mancano le incongruenze. Tutto ha un’anima retrò: le ambientazioni, i costumi, le tradizioni, le automobili. Sono però presenti molti dispositivi elettronici di ultima generazione che ci fanno decisamente storcere il naso. Il successo di Stranger Things, ambientata anch’essa negli anni Ottanta, ha evidentemente la lanciato un trend. Nulla da dire, ma una linea guida di questo tipo va rispettata fino in fondo o si potrebbe creare confusione nel pubblico. 

Hype

L’hype resta alto dal primo episodio fino all’ottavo, difficilmente si trovano momenti morti o noiosi e il connubio numero di episodi e durata è senza dubbio vincente. I vari percorsi narrativi dei personaggi, che inizialmente sembrano non avere nulla a che fare l’uno con l’altro, si intrecciano quasi naturalmente, senza sforzi o esagerazioni. 

Il prodotto è efficace, senza pretese e senza aggiunta di inutili fronzoli per arrivare a fine episodio. D’altronde per la prima apparizione si cerca sempre di fare il meglio possibile al fine di ottenerne il rinnovo: missione compiuta per Sex Education che ha ottenuto il rinnovo da Netflix per una seconda stagione.

Conclusione

Se non siete pignoli e se vi lasciate facilmente trasportare dalle emozioni, noi di RecensioneDigitale ci sentiamo di consigliare questa serie tv. L’incongruenza temporale passa in secondo piano in una serie così scorrevole, intrigante e quasi mai banale.