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Logitech G560, la recensione: gli altoparlanti RGB da gaming che fanno per tutti

Il sistema di speaker Logitech G560 di cui parleremo in questa recensione cambia la concezione che ormai si ha ultimamente parlando di i LED RGB.

Ormai “RGB” è la parola d’ordine nelle periferiche, ma pochi hanno trovato alcun uso reale per loro; a volte è sufficiente avere un mouse,un auricolare o una tastiera illuminate da qualche LED, ma a parte alcuni espedienti come imitare le sirene in Grand Theft Auto, si tratta più dell’estetica che della funzionalità. 

Design e costruzione

Potenza
240W
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Il sistema 2.1 di Logitech G560 si compone da due altoparlanti satellite arrotondati e un grande subwoofer orientato verticalmente. Non è così accattivante forse come i famosi SoundSticks di Harman Kardon, ma è comunque un set piuttosto attraente anche con le luci soffuse.

L’illuminazione RGB del G560 è però fondamentale, una volta collegate vengono illuminate la parte anteriore e posteriore di entrambe le casse. La zona anteriore si avvolge attorno a un ritaglio vicino all’altoparlante, mentre quella posteriore è una luce più grande e più luminosa destinata a diffondersi attraverso il muro dietro la scrivania.

Disposto correttamente, il G560 finisce per comportarsi in modo molto simile a quei kit di retroilluminazione ambientale che è possibile acquistare e attaccare al retro del monitor; l’impostazione predefinita è un gradiente di colore arancione/blu che si vede nella maggior parte del marketing del G560. È possibile, ovviamente, inserire i soliti effetti di luce: statici, ondulati, arcobaleno, eccetera.

Funzioni

Una delle funzioni che ci è piaciuta di più ed è stato il vero colpo di genio di Logitech è lo screen sampler che consiste nel campionamento le immagini su schermo per “tradurle” in luce. Con il campionatore dello schermo. Logitech elimina essenzialmente il vincolo che per anni si aveva con altoparlanti che cercavano di emulare alla meno peggio l’effetto, con i G560 basta lasciar fare tutto al sistema e senza neanche troppe impostazioni da parte dell’utente si ottiene un risultato veramente accattivante.

Per impostazione predefinita, il campionatore dello schermo mantiene le schede ai quattro angoli dello schermo. L’angolo in basso a sinistra corrisponde alla zona di illuminazione anteriore sinistra, in alto a sinistra a sinistra e così via. Tra le caratteristiche non manca il Bluetooth per l’ascolto della musica del cellulare.

Qualità del suono 

Nonostante le critiche da parte di molti recensori riguardo alla qualità del suono che non è all’altezza di quello che offrono alla vista a nostro parere per i circa 200 euro che costano, cioè anche poco se li confronti con un sistema 2.1 di fascia alta, questi Logitech G560 ci danno delle belle sensazioni e a nostro parere offrono un suono veramente pulito e con un volume altissimo; occhio però a che versione del software scaricate, vi consigliamo la 122.1.21 perché con l’ultima viene ridotto drasticamente il volume per qualche motivo/bug.

Il subwoofer è potente, talvolta scuote la scrivania. Se vi piace un suono di basso muscoloso, vi troverete davanti gli speaker fatti per voi.

Gli altoparlanti satellite di cui abbiamo in parte già parlato sono anche abbastanza di buona qualità per una configurazione e ci convincono; la risposta stereo è eccezionale, con una buona riproduzione da sinistra a destra e un’eccellente simulazione del canale centrale. Meglio evitare il finto surround 7.1: che non ci ha convinto in giochi e  film. 

Software

Parte del problema è un algoritmo di ridimensionamento del volume traballante che partendo da “0”, o disattivato, i gradi del volume del G560 salgono in modo esponenziale: Più silenzioso (2), Più basso (4), Più basso (6), Più forte (8), Più forte (10) e Troppo alto (12 – 100). Anche il ridimensionamento è completamente sbagliato, con salti esponenziali tra il 4/6 e l’8/10, il che significa che 8 è quasi sempre troppo silenzioso per quello che sto cercando di fare e 10 troppo rumoroso.

Con l’ aggiornamento del firmware di Logitech G560 ancora qualcosa non va, è decisamente più progressivo fino a circa il 50% del volume (Windows) poi diventa praticamente inascoltabile perché troppo alto e rumoroso.

Ad ogni modo, ad un volume ottimale  è di circa “8” o “10” andando oltre veramente sembra di essere in una discoteca.

Conclusione

Riteniamo che l’illuminazione RGB offerta da Logitech G560 valga i soldi spesi per una configurazione dinamica della postazione/scrivania; chi invece ha solo bisogno di altoparlanti funzionali probabilmente non ha senso che spenda così tanto. In ogni caso hanno migliorato la nostra esperienza di gioco in qualche modo e di ascolto della musica, quindi li raccomandiamo senza alcun dubbio, vi sorprenderanno.

Foto

Logitech G560, la recensione: gli altoparlanti RGB da gaming che fanno per tutti
CONCLUSIONE
Riteniamo che l'illuminazione RGB offerta da Logitech G560 valga i soldi spesi per una configurazione dinamica della postazione/scrivania; chi invece ha solo bisogno di altoparlanti funzionali probabilmente non ha senso che spenda così tanto. In ogni caso hanno migliorato la nostra esperienza di gioco in qualche modo e di ascolto della musica, quindi li raccomandiamo senza alcun dubbio, vi sorprenderanno.
PRO
CONTRO
9
VALUTAZIONE COMPLESSIVA