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Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, la recensione: Bebe Vio entra in punta di fioretto nei nostri cuori

Netflix ci ha dato la possibilità di vedere in anteprima il suo nuovo docufilm, Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi che sarà disponibile sulla piattaforma dal 26 agosto 2020. Il 2020, infatti, sarebbe dovuto essere l’anno delle paralimpiadi e delle olimpiadi, che, causa Covid-19, sono state annullate, non permettendoci di gustare il suo spettacolo.

In questo docufilm, in particolare, viene raccontata la storia delle paralimpiadi, dall’inizio nel 1960 a Roma fino alle edizioni attuali (non con pochi problemi), intrecciata con le storie e le vite dei diversi personaggi.

Il film ci racconta come lo sport, e in parallelo le paralimpiadi, abbia cambiato la visione che il mondo ha dei disabili, che da “persone con qualcosa in meno” si sono trasformati in supereroi, grazie alla loro capacità di superare le proprie avversità e gli ostacoli, come spiegato egregiamente dal parallelismo con gli “Avengers” a inizio film, e nei continui paragoni fatti durante i racconti delle diverse storie.
Ma ora addentriamoci meglio nelle diverse storie narrate.

I PERSONAGGI

  • Bebe Vio : schermitrice italiana, campionessa mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico. All’età di 11 anni fu colpita da una meningite fulminante che la costrinse all’amputazione di entrambe le braccia e, successivamente, di entrambe le gambe;
  • Ellie Cole : nuotatrice australiana paralimpica. Ha perso la gamba a causa di un tumore, trasformando la sua ribalitazione (il nuoto) in un suo incredibile punto di forza;
  • Jean-Baptiste Alaize : atleta francese specializzato in sprint e in salto in lungo, ha rappresentato la Francia ai Giochi Paralimpici del 2016. A causa della guerra civile del Burundi ha subito l’amputazione di una gamba, dopo un conflitto con un machete;
  • Matt Sturtzman : arciere americano, detiene un record mondiale per il tiro più lungo e preciso nel tiro con l’arco. É nato senza braccia, e quindi ha dovuto imparare a fare tutto con i piedi, affinando le proprie capacità proprio con il tiro con l’arco, diventando un grande atleta;
  • Jonnie Peacock : corridore sprint inglese, specializzato nei 100 metri. A causa della meningite ha dovuto subire l’amputazione della gamba destra, appena sotto il ginocchio;
  • Cui Zhe : sollevatrice di pesi cinese. É paralizzata dal busto in giù;
  • Ryley Batt : giocatore australiano di rugby su sedie a rotelle. Ha vinto due medaglie d’oro e una d’argento in quattro Giochi Paralimpici. Nato senza gambe, ha dovuto pure subire un intervento per separare le sue dita palmate;
  • Ntando Mahlangu : atleta paralimpico sudafricano , specializzato nei 200 metri. É senza gambe;
  • Tatyana McFadden : atleta paralimpica, fondista e biatleta statunitense, con origine russa, dove era stata discriminata da piccola. Affetta da spina bifida, malattia congenita che le impedì di camminare sin dalla tenera età, sviluppò grande forza nelle braccia grazie alla sua testardaggine nel muoversi in continuazione da piccola solo con l’ausilio delle braccia, unito all’impossibilità economica nel garantirsi una sedia a rotella.

A dare testimonianza dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei personaggi ci sono Sir Philip Craven (presidente del Comitato Paralimpico Internazionale dal 2001 al 2019), Xavi Gonzalez (ex Amministratore Delegato del Comitato Paralimpico Internazionale), e Eva Loeffler, figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo, fondatore del più grande ospedale per lesioni spinali in Europa, e fautore dell’utilizzo dello Sport utilizzato come riabilitazione per i disabili, quindi grande ispiratore per i Giochi Paralimpici.

COMMENTO

Noi di RecensioneDigitale abbiamo trovato il docufilm molto piacevole da seguire e diretto bene, Rising Phoenix ci racconta nel dettaglio e in maniera nuda e cruda le storie dei diversi protagonisti delle nostre storie, senza risultare pesante, intrecciandole perfettamente con la storia delle Paralimpiadi, tema ovviamente centrale della narrazione del film.

Infatti ci ha raccontato i momenti che precedevano le varie edizioni dei giochi paralimpici, seguendo anche gli eventi storici dei diversi tempi, che ovviamente hanno avuto ripercussioni pure sui giochi e sul modo in cui il “mondo” vedeva gli atleti con disabilità che ne prendevano parte, e quindi, di riflesso, anche il modo di concepire il concetto di disabilità.

Rising Phoenix infatti, ci insegna che una disabilità non è qualcosa di limitante per l’uomo, ma solo un ulteriore ostacolo e uno scoglio da superare per diventare più forte, trasformando gli atleti paralimpici da semplici uomini a dei veri e propri eroi.
Menzione d’onore per il toccante “finale” su Bebe Vio, trionfante con la medaglia d’oro nella prova individuale ai XV Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro, che ha fatto, almeno a noi di RecensioneDigitale, scendere una lacrimuccia, facendosi sentire onorati e fieri di essere italiani! Chapeau!

Rising Phoenix: la storia delle Paralimpiadi, la recensione: Bebe Vio entra in punta di fioretto nei nostri cuori
CONCLUSIONE
PRO
CONTRO
8
VALUTAZIONE COMPLESSIVA