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Zero, la recensione: un esperimento Netflix tutto italiano

Novità, freschezza e innovazione nel mercato delle produzioni italiane; questi sono gli obbiettivi che la nuova serie TV italiana Zero, targata Netflix, sembra voler proporre con la sua uscita al grande pubblico, che noi abbiamo avuto la fortuna di poter vedere in anteprima.

Essa è prodotta da Fabula Pictures e Red Joint Film per Netflix, liberamente ispirata al romanzo Non ho mai avuto la mia età di Antonio Dikele Distefano. Abbiamo, inoltre, potuto pure partecipare alla conferenza di presentazione con tutto il cast, dall’ideatore della serie (lo stesso Antonio Dikele Distefano), passando per gli attori protagonisti, fino ad arrivare al cast tecnico. Ma ora addentriamoci all’interno della serie con relative curiosità, fino ad arrivare a un nostro parere su questo prodotto.

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Ultimo aggiornamento 2024-03-28 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Trama

Omar (Giuseppe Dave Seke) è un ragazzo italiano di seconda generazione, di origini africane, che vive nella periferia milanese, più specificamente nel quartiere del “Barrio”, multietnicamente molto ricco. Esso vive con la sorella più piccola, Awa (Virginia Diop) e insieme al padre Thierno (Alex Van Damme), con cui ha un rapporto molto conflittuale, dovuto all’abbandono della madre, cui Omar attribuisce le colpe al freddo genitore.

Ma oltre a essere un normale ragazzo, che, per arrotondare a aiutare la famiglia che vive una situazione finanziaria al limite dell’impossibile, lavora come ryder per le consegne a domicilio, Omar ha un superpotere (di cui anch’esso all’inizio  non ne era a conoscenza) : quello dell’invisibilità. Nello stesso periodo della scoperta di questo superpotere, inoltre, stringerà un forte rapporto d’amicizia con altri ragazzi del Barrio, tra cui Sharif (Haroun Fall), Sara (Daniela Scattolin), Momo (Richard Dylan Magon), e svilupperà un forte rapporto sentimentale con Anna (Beatrice Grannò) che lo porterà a compiere scelte importanti e molto complicate durante lo svolgimento della storia.

Tutti ragazzi diversi tra loro e con diverse aspirazioni future e sogni, ma con un unico obbiettivo nel presente, condiviso con il protagonista: quello di salvare il Barrio dai tentativi dei “poteri forti” (capiterete meglio di chi si tratta guardando la serie su Netflix, non vogliamo spoilerarvi nulla!) di appropriarsi della loro casa.

Questo sarà possibile grazie, e soprattutto (ma non solo) ai poteri di Zero, che giocheranno un ruolo fondamentale nella guerra per la conquista del Barrio.

Commento e recensione

Alcune scene tratte da Zero
Alcune scene tratte da Zero

Zero, come abbiamo detto, è sicuramente una novità per il mercato italiano. E per questa (per lo meno tentata) ventata di freschezza, vogliamo ringraziare i produttori di questa serie che ci hanno permesso di vivere appieno questa nuova avventura, fra anteprime e conferenze stampa. Ma ora, dopo queste precisazioni, passiamo alla pura recensione e quindi ai nostri sinceri pensieri sulla serie TV.

La serie Netflix, infatti, tratta temi (come il razzismo, il capitalismo, le emozioni adolescenziali) già affrontati in qualche modo da altre produzioni italiane, ma facendolo in un modo innovativo, mischiandolo a un elemento fantascientifico, “rischiando”, quindi, con effetti speciali mischiati al messaggio di fondo che voleva mandare, cioè quello dell’inclusione e del “siamo tutti uguali, e ognuno di noi ha i nostri problemi che ci fanno sentire inferiori e invisibili agli altri”.

E il messaggio arriva forte e chiaro a noi di RecensioneDigitale.it, e probabilmente anche al pubblico, anche se, secondo noi, poteva essere trattato in maniera più coincisa magari sviluppando in maniera più approfondita certi personaggi (e le loro emozioni), e certi rapporti all’interno della serie, che, soprattutto all’inizio della serie, sono trattati in maniera troppo sbrigativa, rischiando di confondere lo spettatore.

Gli attori presenti all’interno di questa produzione sono, per la maggior parte, alla loro prima apparizione al grande pubblico, e sicuramente lo si nota. Ma non vedetelo solo come un difetto, anzi, in alcuni punti della serie la rende più vera ed autentica, raccontando estratti di vita quotidiana di gente dei quartieri milanesi più poveri.

Un plauso a Netflix per questa scelta coraggiosa di coinvolgere in questo progetto attori giovani e in rampa di lancio, rischiando sicuramente qualcosa dal punto di vista della qualità, ma vincendo, nello stesso senso, dal punto di vista dell’autenticità.

Nel complesso troviamo la sceneggiatura un po’ scarna, sicuramente con un’idea di base della storia molto interessante, ma che, secondo il nostro modesto parere, poteva essere sviluppata molto meglio, soprattutto nei primi episodi, che dovrebbero essere quelli che coinvolgono maggiormente lo spettatore, e che invece rischiano di farlo perdere in dettagli poi irrilevanti per lo sviluppo della storia narrata. Si salva verso il finale, con un climax ascendente, che ti fa divorare le ultime puntate di questa serie per scoprire l’epilogo della storia di Zero e Anna, e di tutto il Barrio, lasciandoci ben sperare per un eventuale prosieguo della serie in successive stagioni.

La scelta delle musiche, invece, è stata praticamente perfetta (con noi giocavano un po’ in casa essendo amanti della musica rap italiana) e riesce a coinvolgere lo spettatore appieno con le ambientazioni e con le emozioni che la serie in certi punti vuole trasmettere.

Conclusione

In conclusione, quindi, vi consigliamo di dare almeno un’opportunità a Zero, soprattutto per la freschezza e le novità che si pone di portare nel mercato italiano, senza porvi limiti di nessun tipo, e vedendola con una buona dose di leggerezza, senza aspettarvi un “capolavoro”, prendendo la serie per quello che è, un buon prodotto ed esperimento ricco di giovani speranze.

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Zero, la recensione: un esperimento Netflix tutto italiano
CONCLUSIONE
In conclusione, quindi, vi consigliamo di dare almeno un'opportunità a Zero, soprattutto per la freschezza e le novità che si pone di portare nel mercato italiano, senza porvi limiti di nessun tipo, e prendendola con una buona dose di leggerezza, senza aspettarvi un "capolavoro", prendendo la serie per quello che è, un buon prodotto ed esperimento ricco di giovani speranze.
PRO
Musiche
Novità e freschezza nel panorama italiano
CONTRO
Temi potevano essere sviluppati meglio
Sceneggiatoria un po' scarna
6.5
VALUTAZIONE COMPLESSIVA
PER GUARDARE NETFLIX