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Snowpiercer, la recensione: una nuova serie Netflix (anteprima senza spoiler)

Una delle serie TV Netflix più in voga negli ultimi periodi è proprio Snowpiercer, ispirata all’onominimo film del regista coreano premio oscar Bong Joon-Ho, che aveva fatto l’en plein di statuette alla notte degli oscar proprio grazie al suo ultimo capolavoro “Parasite”.

La prima cosa che verrà da chiedervi è: sarà la serie all’altezza dell’ultimo film del regista? Vi rispondiamo subito noi: No.

È chiaro che tenere le aspettative così alte sarebbe stato impossibile per qualsiasi regista/autore, perciò non vogliamo fare di ciò una colpa a Netflix, che comunque complessivamente ha sfornato un prodotto valido con questa serie. È ovvio che fare un paragone con gli ultimi lavori usciti da Bong Joon-Ho era doveroso, com’è normale che quasi niente potrebbe reggerne il confronto.

Noi di RecensioneDigitale.it abbiamo avuto la fortuna di potercela gustare tutta in anteprima per esprimere il nostro parere (NO Spoiler in questo articolo).

Trama

A causa di un tentativo “fallito” di fermare il surriscaldamento globale nel 2021 il mondo si congela, diventando un immenso deserto di ghiaccio, invivibile per qualsiasi essere vivente, causa le troppo basse temperature (circa -120°) che fanno congelare qualsiasi cosa viva all’esterno, come gli esseri umani, che quindi vengono quasi tutti sterminati. Gli ultimi sopravvissuti del genere umano si trovano a bordo dello SnowPiercer, un rivoluzionario treno lungo 1001 carrozze a moto perpetuo che percorre sistematicamente un tragitto completo intorno al mondo. Infatti esso sarà costretto a stare sempre in movimento per produrre energia da consumare per la sopravvivenza dei residenti del treno, che altrimenti andrebbe in passivo e senza abbastanza energia si congelerebbe con tutti al suo interno. Esso è di proprietà del magnate Mr. Wilford, il quale aveva previsto questa situazione e aveva venduto i biglietti del treno facendolo partire al momento dell’apocalisse,mentre allo stesso tempo alcuni passeggeri erano riusciti a salire, infrangendo le regole, per sopravvivere all’era glaciale, e provocando “sovraaffollamento”. All’interno dello SnowPiercer, infatti, c’è una netta divisione fra le classi (Prima Classe, Seconda Classe, Terza Classe, Fondai) molto accentuata e che porta forti differenze di trattamento. I Fondai, infatti, sono gli “schiavi” del treno e vivono in fondo ad esso al freddo e al buio, con razioni molto limitate di cibo, facendo sfociare spesso il vagone in cannibalismo e/o morti a causa della fame e del freddo.È proprio da questo malcontento che la nostra storia inizia, infatti i Fondai, guidati da Andre Layton cercheranno di iniziare una rivoluzione per arrivare all’uguaglianza nel treno e per riacquistare i loro diritti base, con diversi sviluppi di storie. In contrapposizione ai Fondai di Layton c’è principalmente la prima classe, schiva ovviamente a perdere i propri privilegi, la quale considera i fondai e la terza classe la “feccia del treno”. A capo del treno eterno risulterà esserci Melanie Cavill, la quale rappresenta per tutti la portavoce di Mr. Wilford, e che quindi avrà un ruolo cruciale nella nostra storia di “rivoluzione” all’interno dello SnowPiercer. Essa infatti sarà il perno fondamentale attorno al quale ruoteranno le storie e i tentavi di rivolta dei nostri Fondai guidati da Layton. Questo è solo l’inizio e la base della storia che Snowpiercer racconta, ma non vogliamo dirvi altro e in maniera tale di lasciarvi godere la serie e i suoi sviluppi a voi utenti!

Commento generale

Abbiamo terminato da poco la visione in anteprima della serie con il suo finale (di cui parleremo specificamente a parte in un articolo che uscirà nelle giornate dell’uscita italiana del season finale per non spoilerarvi nulla) e vogliamo dargli un nostro parere complessivo.
La serie parte con una bella idea di base (anche se prende spunto dal film e dal fumetto “Le Transperceneige”) e all’inizio è molto coinvolgente per l’immaginario post apocalittico che c’è attorno. Dopodichè, secondo noi, però c’è un rallentamento della narrazione che rende la serie un po’ troppo lenta e scontata in alcuni passaggi, rendendola difficile da “digerire”. Si riprende un po’ poì nelle ultime puntate con un aumento adrenalinico degli avvenimenti che portano l’utente a stare incollato allo schermo e vedere le ultime 2/3 puntate in binge watching, divorandosele per capire come andrà a finire la rivoluzione capitanata da Layton. Consideriamo quindi nel complessivo la serie un buon prodotto, non un capolavoro, ma che si fa guardare e apprezzare, soprattutto per l’atmosfera complessiva data dalla situazione esterna, che porta i protagonisti a dover compiere scelte complicate e a volte di dubbia moralità per poter sopravvivere.

Ma, mi raccomando, rimanete aggiornati sul nostro sito e sui nostri social per la nostra analisi esclusiva del season Finale! A presto.

Snowpiercer, la recensione: una nuova serie Netflix (anteprima senza spoiler)
CONCLUSIONE
PRO
CONTRO
6
VALUTAZIONE COMPLESSIVA