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Fujifilm X-E3, la nostra recensione: una mirrorless maneggevole e versatile

La X-E3 è una delle ultime mirrorless Fujifilm di fascia media con mirino e un design retrò. È leggermente più piccola rispetto ai precedenti modelli X-E, e non è più presente il controller e il flash incorporato e questo rende il corpo più leggero e compatto. Nella confezione è incluso un flash a clip, ma è molto basic.

 

Ergonomia e costruzione

La X-E3 è un’alternativa più piccola, più economica e leggera rispetto alla X-Pro2, nello stesso modo in cui l’X-T20 in stile DSLR è una versione più piccola e più economica dell’X-T2. Ha un mirino elettronico, posizionato nell’angolo in alto a sinistra del corpo della fotocamera. Ciò conferisce all’X-E3 una forma più piccola e ordinata.

La mirrorless è molto più sottile e più piccola di una DSLR. Il montaggio dell’obiettivo XF 18-55 mm f / 2.8-4 R LM OIS di Fujifilm, tuttavia, la rende leggermente sbilanciata, il che è un problema comune con le fotocamere mirrorless. 

I controlli fisici richiedono un po’ di pratica rispetto a quelli di una normale fotocamera digitale. Nel classico stile della fotocamera, è presente una rotella per impostare la velocità dell’otturatore nella parte superiore e un anello di controllo per l’apertura del diaframma. E’ possibile impostare la ghiera di posa su ‘A’ per l’operazione Priorità apertura o l’apertura su ‘A’ per Priorità tempi. Per il funzionamento completamente manuale, si imposta sia la ghiera tempo di posa che l’anello del diaframma sulle impostazioni desiderate.

Il controllo dell’apertura varia da obiettivo a obiettivo. Sull’obiettivo kit da 18-55 mm, ad esempio, c’è un interruttore per l’impostazione dell’apertura automatica e manuale e un anello non marcato per cambiare l’apertura. 

Non c’è un controllo esterno per l’impostazione ISO, ed è un pochino difficile accedervi tramite il menu interattivo sullo schermo posteriore, anche se è possibile personalizzare il pulsante Fn sulla parte superiore della fotocamera se vogliamo impostare il controllo ISO.

Prestazioni

Il mirino elettronico è nitido, luminoso e reattivo. Non si nota alcun reale ritardo fino a quando le condizioni sono così scure che è difficile distinguere il soggetto chiaramente ad occhio nudo. Il sistema di messa a fuoco automatica è ugualmente veloce e si aggancia al soggetto in modo rapido e positivo; è altrettanto impressionante in condizioni di scarsa luminosità come l’EVF.

La qualità dell’immagine ci ha veramente sbalorditi. I dettagli dell’immagine sono chiari, nitidi e i colori sono vivaci senza apparire innaturali. Ovviamente è possibile scegliere lo stile dell’immagine usando le modalità di Simulazione film di Fujifilm, con l’opzione Velvia preferita di lunga data che offre i colori più intensi e più intensi, Classic Chrome che conferisce un aspetto più simile al film e ACROS produce nero e nero ben tonica risultati bianchi.

Le videocamere Fujifilm utilizzano correzioni digitali per l’obiettivo che sono anche inserite nei file Raw, quindi sia i file JPEG che Raw non mostrano distorsioni o aberrazioni cromatiche visibili.

Anche i risultati ISO elevati sono impressionanti, nonostante l’aumento del 50% della densità dei pixel rispetto all’X-E2 da 16.3 MP, che dovrebbe avere un impatto negativo, gli scatti fatti a ISO 25.600 mostrano il rumore visibile, alcune levigazioni e una perdita di dettagli da vicino, ma dalle normali distanze di visione mantengono un’impressionante chiarezza, contrasto e profondità di colore.

Autofocus

Il sistema AF combina una serie di punti autofocus a rilevamento di fase veloci, che coprono il 50% della larghezza del telaio e il 75% della sua altezza, con una gamma più ampia di punti AF unite al rilevamento del contrasto.

È possibile scegliere tra tre diverse opzioni AF: Punto singolo AF, che è l’opzione predefinita; Zona AF, per l’acquisizione di soggetti all’interno di un’area più ampia e Wide / Tracking AF, che segue i soggetti attorno al fotogramma. Sono inoltre disponibili cinque diverse configurazioni di autofocus continuo per far fronte a diversi tipi di movimento del soggetto.

L’ultimo processore X-Processor Pro di Fujifilm è all’incirca quattro volte più veloce rispetto alla versione precedente e offre una maggiore memoria buffer durante le riprese continue. X-E3 non è specificamente progettata come una fotocamera per sport, ma può girare a 8fps che non è affatto male come frame-rate fotografico, mentre i video 4K possono anche essere registrati con le stesse modalità di Simulazione film disponibili per lo scatto delle foto.

Conclusione

Il design e lo stile del corpo della X-E3, unito al mirino elettronico, i controlli esterni tradizionali ci fanno apprezzare ancora di più quella che per noi è una delle mirrorless con una qualità/prezzo tra le migliori sul mercato. È compatta, reattiva e la qualità dell’immagine è di prim’ordine.