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Orson Welles standing on stacks of newspapers in a scene from the film 'Citizen Kane', 1941. (Photo by RKO Radio Pictures/Getty Images)

Quarto Potere (1941), la recensione: il film per eccellenza

Questo articolo dà l’avvio di una nuova rubrica sui film, ossia i #GRANDICLASSICI, parlando appunto di grandi classici, iniziamo con il “FILM” per eccellenza, ossia Quarto potere (Citizen Kane).

Ogni settimana andrò ad analizzare i film che hanno fatto la storia del cinema, cercando di spiegare nel modo più dettagliato e semplice il film scelto.

Quarto potere è il primo film come registra per Orson Welles.

Il film viene girato nel periodo del cinema classico americano, laddove era standardizzato dentro centri limiti, ed in mano a pochi studios.

La parte forte la facevano i produttori, mentre il regista era relegato ad un semplice impiegato.

Wells face un contratto con la RKO, e i primi progetti che propone vengono scartati, e viene affiancato a Gregg Toland, il direttore della fotografia, che lo addestra.

Nel 1941 esce quarto potere, che racconta la caduta del signor Kane, il quale è un uomo ricco e potente, che alla fine muore solo, circondato da oggetti di grande valore economico.

L’obiettivo del film è quello di allontanarsi dalla standard del cinema, si vuole raccontare una storia complessa in modo complesso lasciando lo spettatore sempre in tensione.

La sequenza inizia con un cartello con la scritta “NO TRAPASSING” e successivamente si visionano una serie di inquadrature le quali non hanno nulla in comune tra di loro fuorché un castello; lo spettatore quindi è in confusione.

Poi la cinepresa si avvicina alla finestra, facendo in modo che lo spettatore inizi ad aspettarsi qualcosa dal film, ma la luce della finestra si spegne, causando un interruzione, quindi primo shock.

Si pensa che la storia riguardi Kane dall’inizio, ma di lui vengono concessi solo pochi particolari e lo si sente pronunciare la parola “Rosebud”; subito dopo muore il protagonista, provocando stupore e stordimento.

La sequenza dopo rilancia ulteriori informazioni, molte più di quelle che lo spettatore medio riusciva ad assimilare, e come se non bastasse tali informazioni sono anche contradditorie.

Il film è strutturato in modo molto diverso rispetto ai film dell’epoca, e iniziando con la morte di Kane, il film è incentrato sui flashback psicologici, cercando di ricostruire la vita di Kane però dal punto di vista dei personaggi che gli stavano accanto, con delle proprie emozioni e sentimenti, raccontando lo spezzone in modo soggettivo.

Ad un certo punto viene anche raccontato lo stesso flash-back, la stessa sequenza però vista da due persone diverse, e la messa in quadro ribalta completamente lo stile a qui erano abituati, in particolare con due elementi i piani sequenza e la profondità di campo.

I piani sequenza venivano utilizzati per non spezzare l’emozione che una certa scena sta rilasciando allospettatore, e il montaggio è azzerato, e la profondità di campo insieme a quella di fuoco permette allo spettatore di recepire più info, cosi passa da spettatore passivo ad attivo, visto che deve captare tutte le informazioni, inoltre utilizza ANCHE luci molto forti, o il quadro nel quadro.(tipo piccolo Kane che gioca nella neve che viene messo in quadro dal quadro, ossia la finestra), vengono ripresi con una tecnica mai usata prima d ora al cinema, e vengono usate altre svariate tecniche estetiche.

Viene molto usato molto il contrasto chiaro scuro, proveniente dal cinema espressionista tedesco, o altri ancora sembrano dei giganti, visto che sono ripresi con obiettivi grandangolari, ma in questo caso ci pensano i soffitti a ridare loro una dimensione normale.

I soffitti non vengono mostrati solo per dare un aspetto visivo, ma un significato più metaforico dando una dimensione umana ai personaggi che si credono dei giganti

Inoltre Welles cambia il modo di muovere la cinepresa, utilizza delle piste scavate, per ottenere una angolazione dal basso, i il movimento di macchina verso la fotocamera dei giornalisti, che stanno per scattare tale fotografia.

I temi principali sono la critica verso la stampa che manipola il popolo, il sogno americano visto che si tende a amare più gli oggetti che le persone, tocca anche il tema della vita stessa.

Gli stessi diciamo che sono stati presentati per riuscire a capire bene il finale, ed anche il cartello iniziale con la scritta “NO TRAPASSING”.

Nel finale noi spettatori ci accorgiamo che Rosebud è la slitta del Kane bambino, e quindi rappresenta la sua infanzia perduta e giustifica l accumulo di ricchezza del Kane adulto che ha cercato di colmare tale vuoto.

Alla fine delle indagini la parola Rosebud perde di significato, visto che una sola parola non può spiegare mistero dell’uomo, significa che l’uomo è un personaggio così complicato ed una parola rappresenta solo un tassello piccolissimo di un puzzle molto più grande e complicato.

E solo noi spettatori che credevamo di saperne tanto su Kane, invece ci siamo basati solo su quello che ci viene raccontato dagli altri.

Cosi capiamo la scena iniziale, ossia che il cinema non può entrare nella vita di un uomo, la vita è troppo complicata per essere trasbordata al cinema o viceversa e adesso che sappiamo il significato della parola Rosebud sappiamo ancora poco, pochissimo della vita di Kane, e non può dare una risposta ad una cosa così complicata come la vita.

Quarto Potere (1941), la recensione: il film per eccellenza
9.5
VALUTAZIONE COMPLESSIVA