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Gomorra, la recensione: fenomeno globale e serie che ha fatto parlare tutta l’Italia

Negli ultimi mesi si è sempre più sentito parlare di “Gomorra – La serie”, una delle serie più in voga in Italia, che è addirittura riuscita a sfondare a livello europeo ed internazionale, come dimostrato dalla recente presentazione della terza stagione (già uscita in Italia) a Madrid,in Spagna, seguita da un grande successo. Gomorra, appunto, è una serie televisiva di genere criminale prodotta da Sky a partire dal 2014. La serie è ambientata nella periferia di Napoli, più precisamente a Secondigliano, e si parla delle gesta di clan camorristi, fra cui quello protagonista, cioè quello dei Savastano. Il fine di Gomorra, infatti, è raccontare senza veli il mondo della criminalità, con i suoi pro (molto pochi a dirla tutta) e i molti contro.  Essa è stata al centro di molto polemiche, infatti, perchè da molti è stata vista come un esaltazione dell’immagine camorrista e un insulto al mondo napoletano, visto l’influenza nazionale che aveva avuto, ma di questo ne parleremo più avanti in questo articolo.
Addentriamoci,però ora, un pochino di più nella serie.

FENOMENO GLOBALE

Gomorra viene visto come una delle prime serie televisive che dà “respiro internazionale” alla produzione televisiva e cinematografica italiana, in quanto è stato un fenomeno globale. Infatti, attualmente, la serie è distribuita in più di 170 paesi a livello mondiale, e questo ci fa capire che influenza e che immagine essa porterà delle produzioni italiane, rendendo paragonabile, per lo meno in parte, la serie ad altri capolavori cinematografici. Gomorra, infatti, non è una semplice serie, ma anche un modo di raccontare e mostrare le bellezze del nostro paese, deturpate, purtroppo in questo caso, dalla criminalità organizzata e da tutto quello che ne concerne. E noi di RecensioneDigitale consigliamo questa serie anche per questo, per vedere che immagine percepirà di noi il “mondo” e capire se effettivamente è quello che percepiamo noi, ovviamente riferendoci ad alcune zone d’Italia.

CRITICA


Come accennato prima, essa è stata molto criticata perchè vista come un esaltazione della Camorra. Noi però la pensiamo diversamente, in quanto la serie è costruita in maniera tale di mandare un certo tipo di messaggio e quindi non per dire “diventate camorristi, la vostra vita migliorerà”, ma per sottolineare il fatto che se entri in certi ambienti e in certi giri, ci esci solo in orrizzontale, o, se ti va bene, finisci la tua vita in carcere. Basta analizzare i personaggi e la loro importanza, infatti anche il più importante della serie può avere vita breve e morire da un momento all’altro, questo appunto per dimostrare che nessuno è invincibile, anzi entrando nella Camorra vivi sempre nel limbo tra vita e morte. Quindi, si , è vero che molti hanno iniziato a comportarsi come alcuni personaggi della serie (vestiario, “modo di comportarsi”, ecc…) ma come in tutti i fenomeni che si diffondono, di qualsiasi tipo e genere, bisogna saper dosare il tutto e vederlo con intelligenza e sempre con occhio critico, perchè “Gomorra-La serie” ti manda molti messaggi, ma sta a te coglierli e farli tuoi.

I PERSONAGGI

Presentata una visione generale della serie, ora, noi di Recensione Digitale, non vogliamo annoiarvi andando a raccontarvi la trama o facendo una specie di “riassunto” (che si possono trovare già in altri siti), ma preferiamo soffermarci su alcuni personaggi che ci hanno particolarmente colpito, analizzandoli velocemente.

GENNARO SAVASTANO (Stagione 1-in corso)

Il primo da citare, per ovvie ragioni, è il protagonista di questa serie, figlio dell’ex boss del clan, nonchè, per ovvie ragioni, attuale boss di Secondigliano. Gennaro Savastano è un personaggio molto intrigante e dai mille risvolti. La cosa che ci ha più colpito è stata la rapida evoluzione che ha avuto nel corso della prima stagione, che lo porterà, appunto, a diventare il sanguinario boss che tutti conoscono. Evoluzione spettacolare per diversi motivi a nostro parere, portando a trasformare un ragazzino “ingenuo” e pure bonaccione, in uno dei personaggi più spietati e senza rimorsi della serie, tant’è che la morte di suo padre viene decisa e spinta da lui. Questo, appunto, ci fa capire quanto ti porti a cambiare e a involverti il mondo della malavita, portandoti a diventare un essere senz’anima (o quasi) pronto a tutto pur di avere il potere e non essere sotto il controllo di nessuno, nemmeno di tuo padre. L’unica cosa che farà rimanere un po’ “umano” Gennaro sarà la nascita di suo figlio Pietro (chiamato appunto come il padre), avuto con Azzurra Avitabile (figlia di un altro sanguinario boss della malavita, don Giuseppe), per il quale farà e sacrificherà di tutto, il che ci fa capire che sotto sotto tutti abbiamo un cuore, nonostante tutto.


Legato alla storia di questo personaggio, abbiamo anche avuto la possibilità di leggere il libro dell’attore che lo ha impersonato, Salvatore Esposito (“Non volevo diventare un boss. Come ho realizzato i miei sogni grazie a Gomorra”), che ci ha molto colpito. In questo libro, infatti, Salvatore racconta come è entrato a fare parte del cast e del mondo di Gomorra, raccontando come sia stato difficile, appunto, riuscire a impersonare un personaggio così “sanguinario”, evolvendolo sempre di più e in maniera più repentina. Libro molto bello e consigliatissimo per chi ha amato “Gomorra-La serie”, perchè oltre a farti capire di più il mondo che c’è dietro tutto questo (avendo anche Esposito un’infanzia vissuta tra gli scorci, senza mai entrarci però, della malavita), lancia anche un bellissimo messaggio, che è quello di crederci sempre e non mollare e andare sempre dietro i propri sogni, senza dover ricorrere a sotterfugi o a scorciatoie, come lui considera la malavita, anche perchè non ti porterà a nessun risultato, solo a rovinarti la vita. E questo è anche un po’ il messaggio che cerca di trasmettere la serie.

CIRO DI MARZIO (Stagione 1-3)


Un altro personaggio sicuramente da citare è quello di Ciro di Marzio, impersonato dal bravissimo Marco D’Amore. Ciro è un personaggio dalla vita molto travagliata, infatti da giovanissimo perse i genitori a causa di un terremoto e lui fu l’unico sopravvissuto della sua palazzina, da cui il soprannome che si porterà dietro per tutta la serie, cioè “l’immortale”. Si distingue fin da subito per il suo coraggio e la sua mancanza di empatia, che lo porterà nel tempo a diventare uno dei protagonisti della serie, insieme al figlio dell’ex-boss, Gennaro, sopracitato. Infatti i due portano avanti un intenso rapporto di odio-amore, che alla fine, nella terza stagione, dopo una serie di torti che si sono fatti a vicenda (infatti Ciro ucciderà Pietro, il padre di Gennaro, su “ordine” di quest’ultimo però, e cercherà di uccidere pure il figlio dell’ex-boss negli anni prima) li porterà a stringere una importante alleanza che li farà arrivare quasi al comando della malavita napoletana. Il tutto però si concluderà “malamente” con la morte di Ciro di Marzio, proprio nel finale della terza stagione per mano di Gennaro Savastano, costretto ad uccidere il suo migliore amico da Enzo ‘o Sangueblu, per salvare la propria famiglia.E questo è un ulteriore che la ricerca della fama e del potere tramite la criminalità organizzata porta solo a una conclusione ovvia, cioè la morte, e questo vale per tutti, anche per chi viene definito “L’Immortale”.

PIETRO SAVASTANO (Stagione 1-2)


Non si può non citare il primo storico Boss di Secondigliano (della serie), nonchè padre di Gennaro con la moglie Immacolata, Pietro Savastano, interpretato in maniera eccelsa da Fortunato Cerlino. Il suo è un personaggio molto particolare e ben costruito, contraddistinto da una freddezza e insesibilità che lo porteranno ad arricchirsi con lo spaccio ed altri reati “minori”, legandosi anche a cartelli e mafie internazionali, nelle piazze da lui gestite egregiamente. Infatti viene molto rispettato da tutti gli altri clan camorristi, in quanto considerato uno dei più potenti e temuti capo clan. Dovrà, però, inevitabilmente, affrontare molte tensioni all’interno (e anche all’esterno) della propria struttura di potere, che lo porteranno a un arresto, dal quale uscirà scaltramente dopo un po’. Provato da questa esperienza riuscirà a continuare a gestire i proprio affari, fino alla sua morte, per mano di Ciro Di Marzio, in combutta proprio con suo figlio Gennaro. Si porrà così fine a uno dei personaggi più enigmatici e importanti della serie, lasciando un inevitabile vuoto nella storia, che però gli sceneggiatori riusciranno splendidamente a coprire, dimostrando che nella malavita nessuno è indispensabile, anzi, sottolineando ancora di più la cattiveria e la non pietà di questo mondo.

ENZO VILLA,DETTO ‘O SANGUEBLU (Stagione 1-in corso)

Il personaggio di Enzo ci sembra giusto citarlo perchè è uno dei personaggi “emergenti” della terza stagione, pronto a ricoprire, sicuramente, un ruolo fondamentale nel proseguimento della serie. Esso è interpretato da Arturo Muselli, e il suo personaggio sarà il perno che farà entrare la serie anche nel cuore pulsante di Napoli, addentrandoci nel “sistema dei confederati”, e non solo nelle periferie napoletane. Anch’esso segue un evoluzione simile a quella di Gennaro, seppur molto meno marcata, e viene accomunato ad esso perchè pure lui nipote di un noto ex-camorrista. Alla fine della terza stagione verrà sottolineata la propria evoluzione e freddezza acquisita, in quanto le sue decisioni porteranno alla morte di Ciro Di Marzio, nonchè suo grande amico e mentore nella serie, per mano di Genny Savastano, costretto a commettere tale gesto. Questa, infatti, sarà una delle scene più intense di Gomorra, in quanto si chiuderà, in maniera ovviamente tragica, uno dei rapporti più importanti della serie, cioè quello fra il figlio dell’ex-boss e l’Immortale.

ALTRI PERSONAGGI

Ci sono poi molti altri personaggi rilevanti presenti in questa serie, di cui però non ci soffermeremo a parlare per non annoiarvi e per non rendere la recensione troppo digitale, e questi sono i seguenti: Immacolata Savastano, don Salvatore Conte, Annalisa Scianel Magliocca, Patrizia Santoro, Malammore, don Giuseppe Avitabile, Azzurra Avitabile, Valerio ‘Vucabulà Misano, e molti altri.

CONCLUSIONE


Noi di RecensioneDigitale ci siamo letteralmente divorati la serie in pochissimo tempo, in quanto ti appassiona fin da subito e non vedi l’ora di sapere cosa accadrà la puntata successiva. Consigliamo, infatti, moltissimo la serie sia per il modo in cui è stata girata (le riprese infatti sono splendide) sia per la trama spettacolare e appassionante che essa ha, oltre, appunto, come già detto sopra più volte, per gli splendidi messaggi e segnali che essa trasmette, dando una speranza a tutti e facendo capire quanto sia sbagliato il mondo che viene rappresentato. Non vediamo l’ora che esca la quarta stagione, per potervela continuare a raccontare! A presto.

Gomorra, la recensione: fenomeno globale e serie che ha fatto parlare tutta l’Italia
9
VALUTAZIONE COMPLESSIVA